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LA NOSTRA MISSIONE IN COLOMBIA

Avere una missione all’estero è stato da sempre uno dei sogni di Fratel Ettore e, grazie ad un sacerdote colombiano e alla disponibilità di sorella Teresa, nel 2000 trovò il modo di provare a mettere radici “oltre oceano”. Con la fatica e l’impegno di tanti – fra volontari, collaboratori e poveri – fra tante prove e anche esperienze belle e sorprendenti, ciò che all’inizio sembrava pura follia, si è rivelato negli anni una ricca opportunità di servizio e di consolidamento del nostro stile di vita fatto di gratuità e donazione.

 

Ester in partenza,,,

In questi 19 anni abbiamo conosciuto alti e bassi e anche una vera e propria crisi.

Gheorghe (alias Jorge) e Vittorio

Nel 2017 i problemi di salute di una di noi (siamo solo tre!) fece apparire di nuovo folle l’idea di tenere aperta una casa a 10.000 km di distanza, ovvero 13 ore effettive di aereo! E avvenne che, quando ormai la casa era quasi vuota e, con grande sofferenza, pronta per essere venduta, la Madonna (Lei, assolutamente Lei!) ha aperto una strada nuova, ci ha ridato la spinta per riprovare e oggi sorella Ester, più motivata di prima, con il sostegno concreto e fattivo di tutti noi (sorelle e collaboratori che ci siamo alternati) è tornata in pianta stabile a Bogotà. Oggi la Comunità interna è formata da Ester e da los valientes colaboradores misioneros Vittorio e Gheorghe, volati da Milano a fine settembre 2018 per far ripartire il servizio a pieno ritmo.

 

 

Rifacimento copertura refettorio

Ripensando a questo ultimo tempo trascorso – solo una manciata di mesi in fondo, ma stracolmi di spaventi,

Comunidad Belèn

lacrime e gioia – non sembra vero quanto lavoro è stato compiuto, non parlo solo dei lavori al “Rifugio Nazareth”, la casa principale, e la ristrutturazione completa del “Rifugio Belèn”, un’altra delle nostre case che accoglie una ventina di ospiti, ma Vittorio e Gheorghe – che si sono ambientati alla svelta e sembra che gli piaccia proprio – hanno la loro cédula de extranjerìa!

Le Sorelle (finalmente!!!) il loro visa religioso che fa di loro, pur sempre delle straniere, ma cittadine bogotane a pieno titolo.

Abbiamo avuto i primi viaggi da parte dei nostri volontari: prima Monica e Tomaso, poi Marco e Giovanna…con le valigie stracariche e fuori peso per i troppi generi di conforto a favore dei misioneros in pianta stabile.

Marco e Giovanna

Leggi grana, salame mantovano, spaghetti…ma anche medicinali, vestiti per neonati ecc. ecc. Dimenticavo l’olio d’oliva della nostra piccola finca sita in quel di Bucchianico nella campagna abruzzese, oltre ad un ottimo liquore al mirto che Giovanna giura faccia miracoli nei momenti depressivi del post pranzo…

La nostra casa sorge in una zona ospedaliera e noi abbiamo modo di accogliere i poveri che arrivano da fuori Bogotà – contadini, indios e comunque persone con scarse o nulle risorse economiche – che vengono per chemio, dialisi o altre problematiche, insieme a mamme che devono partorire o che portano i loro bambini malati…

Come dicevo nel nostro barrio sorgono grandi ospedali frequentati dalla povera gente, perché chi può permetterselo si cura in aziende private e i ricchi hanno le loro cliniche e i loro ospedali al nord.

Il nostro barrio è molto povero e quando si apre un negozio nuovo anche noi insieme agli altri andiamo a vedere l’evento. Ci sentiamo orgogliosi al pensiero che il nostro quartiere diventi più bello e organizzato, ma allo stesso tempo mortificati perché per quanto riguarda la pulizia, decisamente, dovremmo tutti impegnarci un po’ di più: le strade sono piene d’immondizia.

Comunque il nostro barrio è come un paese e alla fine tutti si conoscono, alla nostra porta molti poveri bussano per chiedere cibo e ospitalità per alcune notti. Oppure giungono da lontano come la giovanissima ragazza che abbiamo appena ospitato, dopo una corsa in ambulanza durata sei ore, è arrivata giusto in tempo per partorire.

 

 

Abbiamo le case piene di malati e ciò che veramente conta è la gioia di esserci ritagliate questa fetta della pietanza grossa della carità…come direbbe un santo del ‘500 a noi molto caro, San Camillo de Lellis.

 

“Casa Betania delle Beatitudini”

Casa madre dell’Opera Fratel Ettore

Corso Isonzo, 90 - 20822 Seveso (MB) - Tel. 0362 551332

mail: operafratelettore@gmail.com

C.F. 97032640159

Offerte su conto bancario intestato a :

MISSIONARI DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA,

OPERA FRATEL ETTORE

IBAN BCC Barlassina

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