Camilliano a Venezia
Il primo incarico come frate camilliano di Ettore fu la cura del refettorio nell’Ospedale San Camillo agli Alberoni di Venezia.
A turni di circa duecento persone alla volta, gli ospiti della casa elioterapica si radunavano nelle grandi mense dell’ospedale in attesa di essere serviti. Alle mense seguì la spiaggia: assistenza a quanti dovevano fare le sabbiature.
Poi venne mandato nei reparti. Dopo essere stato a lungo con gli invalidi, il superiore gli propose di sostituire un confratello tra i ragazzi distrofici: “… tra bambini e ragazzi raggomitolati su loro stessi, che mi interpellavano continuamente, talvolta innaturalmente allegri, altre volte disperati come solo i giovani sanno essere“.
Dopo venti anni di servizio agli Alberoni, il superiore gli propose di seguire a Milano un corso di infermiere generico. Fratel Ettore con la Fiat familiare acquistatagli dalla mamma per centomila lire in un cimitero delle auto andò su e giù, per molti mesi, da Venezia al capoluogo lombardo tre volte la settimana, partendo al mattino e tornando alla sera: “Con diecimila lire di benzina la mia macchina faceva brillantemente i seicento chilometri dell’andata e ritorno”.
Fratel Ettore rimase per 25 anni al servizio dei piccoli malati dell’ospedale veneziano. Per loro diventò come un fratello maggiore, o qualcosa di più. A differenza degli altri, lui non si vergognava dei loro copri storpiati e sofferenti. Li trattava coma bambini normali, li portava al cinema, sul vaporetto, addirittura se li caricava in spalla per salire in cima al campanile di piazza san Marco. Quando erano con lui, gli sguardi esterefatti delle persone non li imbarazzavano, anzi, li facevano sentire fieri.
Da un articolo dell’epoca:
1973, Venezia: – Il Premio della Bontà, istituito subito dopo la morte di Giovanni XXIII e a lui intitolato, è stato dato quest’anno a un Fratello Camilliano, Ettore Boschini, che da oltre 20 anni si prodiga con dedizione ininterrotta ed esemplare alla cura di ragazzi malati, alcuni distrofici, ospitati presso l’Istituto san Camillo a Venezia-Alberoni.
La medaglia d’oro è stata conferita dal Sindaco di Venezia con questa motivazione ufficiale: “Conferimento premio della bontà Giovanni XXIII a Fratel Ettore Boschini religioso camilliano che con squisita bontà e sacrificio, nella sua preziosa opera di assistenza ai malati, seguendo l’indirizzo del suo Fondatore san Camillo de Lellis, vede in ogni ammalato il Cristo sofferente“.