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QUESTA VOLTA SPETTATORI

La nostra grande sala diventa sempre più funzionale. Oltre allo spazio del “castelletto” per lo spettacolo delle marionette e un altro per le conferenze, ora ha uno spazio per quella che il nostro Burattinaio Magico ha costruito in un pomeriggio…

IL TEATRO DELLA MISERICORDIA

Ettore dei Poveri è il nome del nostro spettacolo che in 37 minuti ha la pretesa di raccontare la grande avventura di accoglienza vissuta da fratel Ettore a Milano – dalla fine degli anni ’70, alla sua morte avvenuta nell’agosto 2004 -.

Sorella Teresa contattò la storica Compagnia Colla di Milano (una delle più antiche d’Europa) per proporre il folle progetto…e la proposta piacque moltissimo a Eugenio Monti Colla, Franco Citterio e agli altri componenti della Compagnia Colla…

… con immutato affetto e nostalgia ricordiamo Eugenio Monti Colla, ultimo rampollo della dinastia Colla. Prendo queste informazioni dal sito della compagnia:

<<A qualche passo dal Duomo sorgeva il palazzo di Giovanbattista Colla, un ricco commerciante che, secondo l’uso del tempo, aveva adibito una delle sale del palazzo a teatro di marionette. Dopo il Congresso di Vienna i Colla vengono esiliati e ciò che era un divertimento diventa professione. Dal marzo 1835 furono annotati quotidianamente su di un libro mastro gli spostamenti della formazione (soprattutto in Piemonte), le opere rappresentate, gli incassi e le spese sostenute: è la nascita ufficiale dell’attività professionale della famiglia Colla>>…

Eugenio Monti Colla

Grazie Eugenio per la grande generosità con cui hai messo a disposizione della nostra Comunità la tua capacità affabulatrice, il tuo talento, la manualità incantatrice con cui ci hai presentato le tue splendide (è dir poco!) marionette, insegnandoci i primi rudimenti di quell’arte affascinante e dandoci poi preziosi suggerimenti e idee …

Franco Citterio

Come non ringraziare Franco Citterio (passato a dirigere la Compagnia Colla dopo la morte di Eugenio), che con non inferiore generosità e talento ci ha regalato le marionette di fratel Ettore, sorella Teresa, il “Cattivo”, Angiolino, la bellissima Madonna, Sabatino, Enrica, il cagnolino “Buk”…tutte scolpite da lui.

Ma la Provvidenza è stata ancor più prodiga e dalla Compagnia teatrale Mauri-Sturno abbiamo ricevuto in regalo quasi tutto l’impianto luci e quello audio.

I nostri Ospiti e vari Volontari hanno contribuito alla costruzione del castelletto, ai corpi delle marionette, ai loro vestiti e sono stati impegnati nella costruzione di sagome, fondali e “marchingegni” vari…

laboratoriosagoma macchina fr. EttoreRomeo alla pitturalavoro di squadraGarcìa con traforoFalegname Gino con marionette

 

Abdul, sorella Laura, Piero, Carmelo, Domenico, Vittoria e Fiorenzo

 

La nostra “compagnia della Misericordia” è composta interamente da ospiti della Comunità (tranne un “intruso” che altri non è che il papà di sorella Ester) e sono saltati fuori talenti davvero inaspettati.

 

Per esempio chi pensava che Carmelo avesse così memoria e ingegno tecnico? Nello smontaggio e montaggio del complicato castelletto non perde un colpo (o quasi), inoltre manovra anche le marionette; in verità va a diesel, quindi, prima che carburi ci vuole un po’, ma poi, sorprendentemente, riesce a dare tanta poesia a quel Sabatino che lava i piedi a Gesù…

 

CarmeloCarmelo e Sabatino

Abdul si è rivelato un marionettista di grande talento, il “maestro” come lo chiamano gli altri. È lui che muove fratel Ettore, il protagonista, e riesce a dargli “vita” e “sentimento” e insegna agli altri come muovere le marionette; inoltre Abdul è ingegnoso e dà suggerimenti utili per risolvere problemi tecnici.

Abdul davanti castellettoFratel Ettore inginocchiatoAbdul laboratorioMaestro e allievo

Vittoria, ex-ragioniera, ha una memoria ferrea per tutti i minimi passaggi e non ricorda solo la propria parte ma anche la sequenza delle scene e i movimenti di tutti gli altri. Il suo contributo è stato preziosissimo quando abbiamo messo per iscritto la sequenza di tutte le scene, le luci, i movimenti di ogni marionetta, delle sagome, dei marionettisti e dei manovratori. Prima non era mai stato scritto, perché la compagnia ci ha lavorato talmente tanto e con tale passione da sapere tutto a memoria o quasi, arrangiandosi appuntando i passaggi principali su pezzi di scotch di carta appiccicati nei punti strategici della struttura del castelletto…

vittoriaAppunti VittoriaVittoria ai fondali

Piero, oltre che muovere varie sagome, è sempre di buon umore e ha sempre una barzelletta pronta. Durante le prove riesce ad approfittare dei 5 minuti di pausa per salire in cucina, dare la cena e le medicine delle ammalate alla badante, travasare tutta la roba arrivata dagli oratori estivi (e portata da Domenico), metterla in frigo e tornare in tempo. Spettacolare!

PieroPiero e Atika

Domenico, il papà di sorella Ester, è il “manovratore-capo” delle varie sagome, e in più è il supporto tecnico dei marionettisti, si muove di qua e di là dietro al castelletto (il palco delle marionette) per muovere, sistemare, rimettere a posto, passare agli altri le sagome.. è mite ed è uno che non si scoraggia mai.

Domenico con pullmanDomenicoDomenico con sagoma card. Martini

Fiorenzo è l’ultimo acquisto della compagnia e sostituisce Vittorio, che si trova in missione in Colombia. Anche se non ci sente molto bene (veramente è totalmente sordo), sta imparando alla svelta e si impegna molto. Per lui è un’arte nuova, è più ferrato a fare le docce e tenere ordinati Lucio, Gerardo, Giorgino e Angelino alla mattina, ma se la cava anche con le marionette…

L’operazione di sostituzione di un marionettista mette in luce una cosa meravigliosa: il gioco di squadra! Il “nuovo” deve sempre guardare i movimenti degli altri che gli danno gli attacchi giusti: di quando entrare, cosa fare, quando uscire…tanto più che Fiorenzo, non sentendoci, è completamente affidato agli altri, sicché tutti e tutto deve essere coordinato: regia, luci, audio, marionettisti e manovratori.

Infine sarebbe imperdonabile non fare un accenno al pubblico fisso e a quello mobile del Teatro della Misericordia. Quello fisso è costituito da Giorgino e Lucio che si siedono all’inizio delle prove e non si smuovono se non sollecitati anche quando tutto è finito e le luci sono spente.  Quello mobile è composto da Angelino e Marietto che fanno ripetute comparse e scomparse in platea.

Ps: Angelino è quello che arriva in teatro con sospetti rigonfiamenti sotto il maglione. Quando gli si lancia un’occhiata e poi in silenzio, con gravità, ci si avvicina fissando intensamente il suo maglione e con gesto lento e preciso glielo si solleva scoprendo che nasconde un’intera mortadella trafugata dalla cella frigo, il fatto veramente spettacolare non è la mortadella ma la meraviglia che si dipinge sul suo volto. Lo stupore che affiora e inarca, spingendole in alto, le sue sopracciglia; la bocca che si schiude formando un cerchio perfetto e lui che sussurra, prima fissando la mortadella e poi guardandoti negli occhi: “Non me ne ero accorto”.

Invece Lucio è lo stesso che, indeciso se tenere o mollare la carrozzina che sta portando perché gli stanno calando i pantaloni, opta per la seconda opzione e molla il povero Natale (nome del malcapitato che stava trasportando) che parte in picchiata lungo la discesa e che verrà placcato in modo sorprendente e sì, diciamolo, miracoloso, da Armando che casualmente passava di lì…

Potrei continuare praticamente all’infinito, ma questi avvenimenti quotidiani, fra lacrime e risate, mi ricordano puntualmente la frase che disse Fratel Ettore a una giovane sorella Teresa che gli aveva proposto di fare teatro con i suoi Ospiti…

Fratel Ettore rispose: “Non ce n’è bisogno, perché qui è già tutta una commedia!”

CONCLUSIONE

Tale è stata la dedizione a “quel desiderio di  ricordare e di celebrare” che l’ammirazione, la gratitudine e lo stupore – in una parola l’amore per Fratel Ettore – avevano suscitato in noi, che lo  spettacolo, come il seme di un frutto delizioso, già era a dimora nel cuore della Comunità, fin nelle sue fibre, e iniziava a germogliare, piccola nuova creatura da tutti contemplata, accudita e protetta con incredibile passione e tenacia… ma c’era bisogno di un mago, di un regista, di un innamorato…è quindi ora il momento del grande grazie ad Ema!

Emanuele Fantprime spiegazioniEmanuele, Viorel, AbdulProve tecniche

Con sincero affetto siamo grati ad Emanuele Fant che ha saputo fare una sintesi dei ricordi e delle emozioni di ognuno – compresi i suoi di ricordi quando giovane scout ebbe la ventura di conoscere personalmente Fratel Ettore –. Una sintesi di tutto questo materiale formale e informale e anche delle capacità e persino delle s-capacità di ognuno!

Con grande creatività e maestria, dopo più di 2 anni di paziente, innamorato lavoro da amanuense, con la stretta collaborazione dei poveri – sua gioia e tormento – è riuscito a partorire quello che:

“Non è uno spettacolo, è un gesto. Ha la forza fisica di una presenza e, come accade per l’arte vera, attraverso artifici poveri e geniali giunge a offrire una gran ricchezza di sensi e di significato. Un piccolo grande prodigio che ci porta nel cuore e tra le pieghe di una storia che è eccezionale ma al tempo stesso ci porta a guardare chi siamo sempre, ogni giorno. E’ il gesto di una comunità, reso grande dalla disponibilità e dalla umiltà dei singoli di servirlo. E questo è l’evento artistico più forte”. Davide Rondoni (poeta)

Insomma il miracolo è avvenuto! Il debutto è stato nell’Agosto del 2012 al Meeting di Rimini. Poi ci sono state varie repliche sia in Casa Betania che in trasferta, compresa la replica (mitica!) sotto il grande portico antistante la Stazione Centrale di Milano nel 2014 per ricordare i 10 anni trascorsi dalla morte di fratel Ettore.

Ps1: Dettaglio importantissimo: lo spettacolo, smontabile e trasportabile, con tanto di “libretto di istruzioni”, ci sta tutto su un pulmino Ford Transit e un camioncino Iveco Daily…quindi invitateci che i Nostri non vedono l’ora di farvi vedere la loro abilità di marionettisti!

Ps2: Oppure prenotatevi per vedere lo spettacolo a Casa Betania, Seveso, dove attualmente lo spettacolo è montato (e si è cominciato a pensare la seconda parte dello stesso, a scrivere un canovaccio…ma per questo non c’è fretta visti i nostri biblici tempi di maturazione). Franco Citterio, inoltre, ci ha promesso le marionette di sorella Ester e sorella Laura… che sono puntualmente arrivate (scolpite tra una tournée l’altra) e subito collaudate da sr. Teresa.

Le sorelle..in marionettaProva movimenti 1...prova movimenti 2...Ginnastica per marionette!

Proveremo a farci scolpire anche le marionette di Mario, Giannino, Loretta e Maria Rusparda… questo però non glielo abbiamo ancora detto.

“Casa Betania delle Beatitudini”

Casa madre dell’Opera Fratel Ettore

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