Il Sinodo dei vescovi del 2008 su “La parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa” è tornato più volte ad insistere sull’esigenza di un approccio orante al testo sacro come elemento fondamentale della vita spirituale di ogni credente, nei diversi ministeri e stati di vita, con particolare riferimento alla lectio divina.
Riporto qui il brano della Esortazione apostolica postsinodale “Verbum Domini” di Benedetto XVI al n.87:
“Nei documenti che hanno preparato ed accompagnato il Sinodo si è parlato di diversi
metodi per accostare con frutto e nella fede le sacre Scritture. Tuttavia l’attenzione
maggiore è stata data alla lectio divina, che è davvero «capace di schiudere al fedele il
tesoro della Parola di Dio, ma anche di creare l’incontro col Cristo, parola divina vivente».
Vorrei qui richiamare brevemente i suoi passi fondamentali: essa si apre con la lettura (lectio) del testo, che provoca la domanda circa una conoscenza autentica del suo contenuto: che cosa dice il testo biblico in sé? Senza questo momento si rischia che il testo diventi solo un pretesto per non uscire mai dai nostri pensieri. Segue, poi, la meditazione (meditatio) nella quale l’interrogativo è: che cosa dice il testo biblico a noi? Qui ciascuno personalmente, ma anche come realtà comunitaria, deve lasciarsi toccare e mettere in discussione, poiché non si tratta di considerare parole pronunciate nel passato, ma nel presente. Si giunge successivamente al momento della preghiera (oratio) che suppone la domanda: che cosa diciamo noi al Signore in risposta alla sua Parola? La preghiera come richiesta, intercessione, ringraziamento e lode, è il primo modo con cui la Parola ci cambia. Infine, la lectio divina si conclude con la contemplazione (contemplatio) durante la quale noi assumiamo come dono di Dio lo stesso suo sguardo nel giudicare la realtà e ci domandiamo: quale conversione della mente, del cuore e della vita chiede a noi il Signore? San Paolo nella Lettera ai Romani, afferma:
«Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto» (12,2).
La contemplazione, infatti, tende a creare in noi una visione sapienziale della realtà, secondo Dio, e a formare in noi «il pensiero di Cristo» (1Cor 2,16).
La Parola di Dio si presenta qui come criterio di discernimento: essa è
«viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore»
(Eb 4,12).
È bene poi ricordare che la lectio divina non si conclude nella sua dinamica fino a quando non arriva
all’azione (actio), che muove l’esistenza credente a farsi dono per gli altri nella carità. Questi passaggi li troviamo sintetizzati e riassunti in modo sommo nella figura della Madre di Dio. Modello per ogni fedele di accoglienza docile della divina Parola, Ella «custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore» (Lc 2,19; cfr 2,51), sapeva trovare il nodo profondo che unisce eventi, atti e cose, apparentemente disgiunti, nel grande disegno divino”.
«LECTIO DIVINA A CASA BETANIA»
A Casa Betania da più di un anno si è iniziata una esperienza di lectio divina comunitaria. Si svolge al sabato pomeriggio dalle 17,15 alle 18,15, con la presenza regolare di 10-15 persone (volontari e ospiti di Casa Betania). Io che scrivo, don Damiano Marzotto, assistente spirituale dell’Opera Fratel Ettore, guido questo momento di preghiera. Si inizia con un canto di invocazione allo Spirito Santo, perché ci aiuti a ben comprendere la Parola di Dio e crei anche una atmosfera di silenzio e di raccoglimento.
Quindi si legge ad alta voce un brano del Vangelo di Marco. Ci si è infatti proposti una lettura continua di questo Vangelo, per introdurci ad una conoscenza più profonda della figura di Gesù. Dopo la lettura offro alcune indicazioni per la migliore comprensione del testo: un inquadramento nel contesto, il messaggio fondamentale del brano, delucidazioni su frasi o parole più complesse o difficili.
Segue una pausa di silenzio (10-15 minuti), durante la quale ciascuno rilegge il testo personalmente e con calma, cercando di capirne il senso, di applicarlo alla propria vita e individuando la frase che più lo colpisce, perché presenta qualche difficoltà o gli suggerisce una intuizione illuminante, edificante. Dopodiché si è invitati, l’uno dopo l’altro, a leggere ad alta voce la frase che ha colpito (è la “lectio”).
Completato questo momento, si passa alla “meditatio” vera e propria. Ciascuno espone brevemente ciò che la frase prescelta gli ha suggerito o gli crea problema. Eventualmente si può porre una domanda esplicita all’assistente spirituale. Dopo questo momento meditativo, si passa al terzo passo: l’ ”oratio”. Ciascuno è invitato, a partire dalla frase che lo ha colpito, a pronunziare ad alta voce una preghiera di ringraziamento o di supplica. Questa preghiera permette a ciascuno di guardare in avanti, al suo futuro immediato e lontano; vedendosi così in prospettiva, egli può dare forza di proposito a quanto lo Spirito e la testimonianza degli altri gli hanno suggerito. E’ questo anche un vero momento di “contemplatio”. Colui che prega entra in una dimensione di apertura e accoglienza dei doni dello Spirito, che gli permette di entrare in intima comunione con Dio. Si apre così la via al quarto momento della “lectio”, l’ ”actio”.
Ritornando alla vita ordinaria ciascuno potrà portarvi, con atteggiamenti e azioni concrete, il risultato del momento di preghiera vissuto insieme. L'incontro si conclude con la recita del Padre Nostro, introdotto da me con qualche parola che faccia sintesi di quanto emerso nelle diverse testimonianze e aiuti a portare tutto nella preghiera comune. Si termina con la benedizione e un canto a Maria.
L’esperienza di questi anni è stata molto suggestiva; si è potuto registrare una vera partecipazione emotiva e appassionata, che non si limita ad un dibattito intellettuale, ma coinvolge la vita delle persone.
L’ incontro è naturalmente aperto a chiunque altro desiderasse parteciparvi, anche se non fa parte del gruppo dei volontari, ma desidera fare un’ esperienza di preghiera con il metodo della “lectio divina” condivisa. Guidati dalla Parola di Dio, è questo un momento assai fruttuoso per potersi raccogliere, fare chiarezza dentro di sé e sul proprio piano di vita.
don Damiano
“Casa Betania delle Beatitudini”
Casa madre dell’Opera Fratel Ettore
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MISSIONARI DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA,
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